Camilo Cammello e non solo….

Camilo Cammello e non solo….

Come fa un cammello ad entrare in una scuola? Verrebbe da pensare che è impossibile. Invece, Camilo Ramon de Peto Camacho è stato graditissimo ospite della scuola Primaria di Gussola (CR). I bambini delle classi seconda e terza hanno ascoltato la storia di questo simpatico cammello un mercoledì di Febbraio.

L’ha raccontata la voce di chi scrive, lasciando che le immagini del libro con i suoi protagonisti si presentassero solo alla fine della narrazione. Affidarsi alla sola capacità affabulatoria ha fatto si che i bambini si “tuffassero” nel racconto lasciandosi guidare dalla voce del narratore, liberi di costruire le lo immagini mentali; esperienza piacevolissima e molto apprezzata. La Narrazione, e’ altra parte ha un valore profondo per i processi formativi. E’ narrando che come ricorda Bruner un individuo attribuisce senso alle proprie esperienze. E’ proprio con questo processo che singole azioni possono essere collocate all’interno di una storia personale e collettiva e trovare così il proprio significato (Bruner 1988;1992). Grazie al pensiero narrativo esperienze diverse si mettono in relazione si raccolgono all’interno di una trama di un racconto. Questo agire Narrativo porta implicitamente o esplicitamente a far si che emergano le somiglianze e le differenze e si possano poi organizzare secondo un filo rosso che le interpreti, ed è questa un’azione narrativa che genera conoscenza. La storia di Camilo parrebbe aver esaudito il suo fascino solo nel semplice ascolto, a cui bambini di ogni età vanno educati, perchè nessun bambino neanche il più “rapito “ dalla magia tecnologica rinuncia ad ascoltare le storie. Ma anche le storie devono creare magia, devono portarci nell”altrove” e ogni narratori ha i suoi incantesimi per far si che questo accada. Ci si può servire, per esempio, dell’umorismo che si differenzia dalla comicità vera e propria perchè al sorriso  si accompagna la riflessione. Un umorismo inteso come atteggiamento giocoso, una dimensione della creatività che ci libera dalla rigidità mentale e ci mette nella condizione di ricevere interpretazioni contrastanti, di rompere gli stereotipi. Per questo la storia di Camilo Ramon si racconta con la risata che fa capolino man mano che il racconto scorre. Questo piccolo Cammello per una speciale caratteristica fisica è un animale che si differenzia dai suoi simili: ha una gobba in più sulla testa. Uno scherzo della natura che forse segnerà il suo destino. 

Solo e deriso, lontano dal suo deserto, grazie a questa diversità che si fa risorsa preziosissima, potrà tornare nella sua città e ritrovare i suoi affetti. C’è nel racconto la prova dell’idea che il pensiero narrativo possa avere il carattere di problem solving che entra in scena nel momento in cui ci troviamo di fronte a una situazione problematica. per uscire dall’empasse  il pensiero pratico cerca qualcosa da fare per riparare i danni, il pensiero organizzativo esamina il problema e cerca soluzioni, il pensiero narrativo interpreta l’accaduto trova l’ordine delle esperienze e poi le esprime con una storia da raccontare. Da questo punto in poi la storia è la chiave per trovare la soluzione, un riduttore di complessità, un facilitatore di processi  di cambiamento e di apprendimento. Un apprendimento che non rimane confinato nell’area dell’educazione emotiva  o della Literacy, travalica i confini del naturale e entra nel curricolare e precisamente nell’area della didattica Curricolare o meglio della Didattica Narrativa. La Narr-azione volano efficace quando si tratta di focalizzare l’agire del racconto sulla disciplina e anche su altre discipline non apparentemente legate alla lettura. La narrazione non solo come strumento per conoscere e capire le propri emozioni ma trampolino di lancio che permette al bambino di osare e proporre situazioni argomentative a più ampio spettro. Come aveva ben presente Rodari nella sua Grammatica della Fantasia. Il Cammello Camilo Ramon diventa mediatore di apprendimento.

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Il racconto suscita interrogativi, vuole delle risposte. Si avanzano le ipotesi, si raccolgono dati. Si conferma o si  smentisce il paradigma iniziale si arriva a delle teorie conclusive. In poche parole il metodo scientifico quello descritto magnificamente da Thomas Kuhnn nella Struttura delle Rivoluzioni Scientifiche. Una didattica viva che scuote la polvere dai tomi di pedagogia e arriva all’obiettivo senza fatica. E’ così che Camilo Ramon de Peto Camacho si è conquistato il suo posto nella classe terza della scuola primaria di Gussola provincia di Cremona. Se chiudete gli occhi lo trovate seduto al banco che ascolta la lezione della maestra Paola, ha degli amici, gli fanno molte domande, ma lui ha sempre la risposta pronta.