“Per sognare non bisogna chiudere gli occhi, bisogna leggere”, Michel Foucault
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La Scuola fuori dalla Scuola

L’inizio

• Facevamo torte di fango, salivamo sugli alberi ci nascondevamo nei fienili, esperienze che hanno contraddistinto la mia infanzia. Anche la scuola ne subiva il fascino, con la bella stagione si portavano fuori i banchi, si raccontavano storie all’ombra sotto le piante, si misurava il perimetro con fettuccine lungo i muri del giardino. Per moltissimo tempo non è più stato così, poi la pandemia ci ha costretti ad andare contromano , ad uscire dall’ ordinario e ritrovare i passi per ricollegarci alla natura, allo spazio verde fuori dalle aule ,tornare ad esplorare e ad osservare il mondo che ci circonda. Sembra la premessa giusta per raccontare un progetto realizzato con la scuola dell’infanzia di Persico Dosimo (CR) sull’incipit tratto dagli Orientamenti previsti dal programma curriculare. Con la sezione dei bambini di tre e quattro anni, in tutto 40, nel rispetto del Progetto curriculare scelto dalle sezioni per l’ scolastico 2022/2023 denominato I FANTASTICI 4 riferito ai quattro elementi naturali Terra, Acqua, Fuoco e Aria si è deciso di approfondire alcune tematiche , che hanno preso direzioni interessanti. L’inizio ci ha fatto sostare nell’angolo della fantasia fornendoci gli strumenti giusti per lavorare con l’obbiettivo di raggiungere la meta indicata dalla narrazione, qui utilizzata come mediatore didattico. Si è sperimentata per la prima volta la tecnica del kamishibai per la narrazione

Narrare…
E leggere

Dopo la lettura…


Il Piccolo Seme di Eric Carle è stato d’ Ispirazione per la semina. Ogni bambino ha avuto un semino con un vaso biodegradabile, un dischetto di torba dove posizionare il seme di girasole, del terriccio e l’acqua, prima e dopo aver posizionato il piccolo seme.
Riflessioni…

• per quanto l’entusiasmo dei bambini durante la semina si sia tradotto nel gioco del riempire il vaso , far trasbordare il terriccio, perdere il seme, irrigare sino all’eccesso fatti puntualmente accaduti durante l’incontro, le riflessioni più interessanti sono emerse durante i giorni successivi.

• Inaspettatamente l’attività dell’osservare ci ha guidato nel campo matematico. Dopo la lettura e l’animazione che ha fatto da apripista alle attività della mattinata i bambini dotati di una piccola lente sono stati lasciati liberi di osservare in giardino elementi materici sul terreno, nell’erba e sotto il terreno. L’osservazione del bambini è sempre fuori dagli schemi, tuttavia se hai in mano una piccola lente per Ingrandire o rimpicciolire ciò che trovi durante l’esplorazione può risultare difficile capire cosa stai osservando.

Osservare..

• “Il bambino è il più grande osservatore spontaneo della natura ha indubbiamente bisogno di avere a disposizione un ”materiale “ su cui agire” Maria Montessori. Come osserva un bambino? Osserva per imitazione o spontaneamente se la sua attenzione è catturata da elementi che suscitano curiosità. Dotato di un lente gioca a scoprire da lontano o da vicino come cambia la visione di un elemento. Non tutti i bambini hanno intuito da subito l’uso della lente, come negli apprendimenti in altri ambiti anche nell’ osservare la natura occorre “dare al bambino motivi di attività e insieme di conoscenze che lo interessino”. Cerca e osserva ciò che si trova sopra la terra è ciò che si trova sotto la terra è stata una linea guida che ha portato a importanti scoperte.

Raccogliere…

• Toccare, guardare scoprire i materiali che si trovano sul terreno e sotto la terra. incontrare una coccinella, piume di uccello, rami, ghiande e foglie, sassi grossi e piccoli o che si sbriciolano. Metterli in una cassetta dopo averle osservati. A volte qualche bambino si ferma assorto perché sembra magico vedere da vicino ingrandita una foglia e poi da lontano così piccola la stessa foglia. Man mano la cassetta si riempie, si trova molto materiale fra l’erba e sul terreno e molto materiale se scaviamo la terra. Quando l’esplorazione finisce osserviamo ciò che abbiamo raccolto e nascono le domande.

• Il materiale che abbiamo raccolto “è più tanto da una parte e c’è n’è poco dall’altra parte” dove ci sono più cose? Dov’è più numeroso? I bambini rispondono alcuni incerti altri più sicuri ma l’osservazione sulla numerosità sembra assodata.

La numerosità…

• E’ stato più volte sottolineato come i bambini possiedono “capacità matematiche”.secondo gli studi di Piaget e di recente di Butterworth e di Dehaene ripresi in Italia da Bruno d’Amore. I bambini intuiscono che il numero può assumere funzioni e significati diversi: cardinale per indicare la quantità di elementi di un insieme; ordinale per caratterizzare un elemento di un raggruppamento ordinato; ricorsivo perché ogni numero ha un successivo generato dall’aggiunta del numero+1; come espressione di una misura per determinare una data grandezza. Nel progetto Outdoor l’accento è posto sulla cardinalità. Questo spiega la ragione di domande come “Quanti sono? Chi ne ha di più? In queste situazioni si deve confrontare la numerosità. E allora il bambino adotta differenti strategie: se gli oggetti sono pochi e cioè per lui percettivamente dominabili potrà dare una risposta corretta anche solo dopo una semplice occhiata: subtizing o immediatizzazione se invece sono più numerosi inizia a metterli in corrispondenza uno a uno o procederà a contarli.

Classificare…

• Il disordine lasciato dalla numerosità degli elementi materici non poteva soddisfare lo sguardo acuto dei bambini occorreva trovare il modo di “fare stare insieme le cose”. Si creano criteri di classificazione facili come quello di uguaglianza : metto vicino tutti gli elementi uguali, o secondo il principio di grandezza Grande/ piccolo, altri inconsueti: Elemento che punge / elemento che non punge, elemento corto altresì detto piccolo / o solo piccolo. Si trasferiscono gli elementi materici sui rispettivi quadri dove il sopra e il sotto in cui sono collocati gli elementi rispetta il ritrovamento degli stessi: sopra o sotto la terra.
Quadri materici…conclusioni…

• E’ stata una conseguenza logica costruire dei quadri materici. Ai bambini il compito di ricordare magari toccando, come ogni elemento sia naturale e faccia parte dello spazio esterno che lascia preziose tracce che hanno “dentro” una storia: la piuma ci racconta di un uccello e del suo volo alla ricerca di cibo o rami per costruire un nido, della ghianda caduta per il vento etc. alle docenti il punto d’avvio per allacciare rapporti significativi con gli spazi verdi e arricchire di nuovi saperi il “fare”educativo quotidiano.

• Si ringraziano le Docenti della Scuola dell’Infanzia di Persico Dosimo (CR) e tutti i bambini che hanno partecipato al Progetto

Pedagogista: Mariella Zeliani