Come ti leggo?

Come ti leggo?

Inizio subito con una prova difficile la lettura di un silent book che di recente ho preparato:

Una delle caratteristiche che più mi ha colpito di questo albo è la capacità delle autrici di tracciare con le immagini la normale quotidianità del coccodrillo. Nel rispetto di quest’intento diamo un nome al nostro protagonista  io l’ho chiamato Arthur Crocs. Un nome serio, inglese, da gentiluomo che dà un significato alla ritualità delle sue giornate. La sveglia, il bagno, la scelta dell’abito e l’abbinarsi della cravatta, la colazione. La routine di uomo normale. E poi il suo mescolarsi tra la folla  dei pendolari  che vanno al lavoro. Lui, che prende la metro, geniale il ritrovare tra la gente  in piedi nel vagone  la giraffa e la  scimmia altri animali che condividono  una normalità umana. Inizierei la parte dialogica quando lo vediamo attraversare la città, le piccole tappe dalla fioraia, in pasticceria, lui che acquista il pane e si ferma a fare due chiacchere con il suo amico Amhed, più avanti  la folata di vento che gli permette di fare un involontario dono (o No?) a una bambina. Infine l’arrivo sul luogo di lavoro, tranquillo quasi distaccato, si prepara si spoglia ripone gli abiti nell’armadio quasi come se  si togliesse la sua parte umana, lo vediamo far  ginnastica per essere al meglio, sempre in forma per fare… il coccodrillo. E qui chiuderei il racconto sottolineando come  il signor Arthur Crocs  è un serio professionista, nessuno come lui sa fare quel lavoro con impegno e scrupolosità. Sul filo dell’ironia quindi, visto che il libro la richiede, per un pubblico di bambini dai 4 anni  a cui piacerà sicuramente.


L’animazione di non presenta particolari difficoltà, occorre trovare la voce adatta ai tre protagonisti  una volta individuate le caratteristiche che li distinguono. Il grande e protettivo Lèon, il curioso e vivace Max, e l’ultimo della fila il piccolo sognatore Rèmi. Poi dettare il ritmo che nella lettura deve far emergere il passo del loro camminare, facile  no? Provate.

 

 

 

 

 

 


Non sarà facile invece leggere. Intanto individuare il target non è così immediato, il testo è  potente e poetico ma non ci sono dialoghi,  è un albo ricco, di poesia, di sensibilità , di filosofia , di pensieri sorprendenti. Lo penso perfetto nelle mani di un bambino o di una bambina di 9/11 anni, per una lettura corale a mio parere sarà necessario un adattamento. Io l’ho letto e l’ho riletto spesso, mi dà un senso di pace, e sinceramente vorrei essere io a indossare quel pastrano e partire per non-so-dove, è un’emozione che non si può condividere con nessuno.