ULF sempre ULF…

ULF sempre ULF…

è così che si chiama uno dei bambini protagonisti di TUONO il libro di Ulf Stark che ho letto recentemente.

Divertente, delicato sorprendentemente ricco di pensieri che affrontano il tema dell’amicizia, della solitudine e del bisogno di trovare i propri spazi, qualcuno direbbe la necessità di fare tana. TUONO diminutivo di TUNESSON è il vicino di casa impresentabile, enorme, un gigante che mette paura. 

Chi si avvicinerebbe mai a quell’orco? Che forse ha persino. Il dono della telepatia? Come dice Bernt l’amico che sa sempre tutto. Con Bernt, Ulf condivide avventure ed emozioni e anche confidenze che se rivelate possono ferire. E’ proprio per questo che ora Bernt non gli parla più è arrabbiato, per una sciocchezza Ulf ha perduto la stima del suo amico .Allora ci vuole coraggio rischiare il tutto per tutto per riconquistarlo. Rubare le prugne del giardino di TUONO sembra un’impresa impossibile, ma tutta si fa per un amico. E così l’incontro tanto temuto diventa reale. Stranamente l’orco cattivo si rivela meno terrificante del previsto; è solo una persona sola, un po’ diversa dalle altre con un’insospettabile passione per la musica. E’ lui in effetti che ascolta estasiato la mamma di Ulf quando suona al pianoforte.

Magari Ulf potrebbe ipnotizzarlo e chiedergli di far tornare il sorriso alla mamma, da giorni piuttosto triste visto che il suo rifugio segreto è andato distrutto per un temporale. Ipnosi o no TUONO sembra aver capito il messaggio e con grande generosità ricostruisce la tanna segreta della mamma.

E’ una meraviglia! Tutto torna al suo posto, Bernt, la serenità della mamma perfino il buon gigante che grazie al suo magnifico lavoro ha ricevuto in cambio lezioni di musica, sembra abbia un talento naturale e questa sì che è una notizia terrificante!!

Ulf Stark ha di nuovo fatto centro, ci ritroviamo nella stessa atmosfera, familiare, intima, sussurrata di SAI FISCHIARE JOHANNA? Ci sono sempre due bambini, divertenti, pieni di inventive. Li ho “adottati” emotivamente per la loro simpatia, riflessiva, avvolgente che fa emergere la generosità che la sostiene.
Sono sempre i bambini al centro della scena anche del BAMBINO MANNARO

Stavolta non sono bambini sconosciuti li abbiamo lasciati con rimpianto dopo aver letto IL BAMBINO DEI BACI. E’ c’è sempre un Ulf che ruba la scena a tutti questa volta alle prese con le paure dei mostri che si muovono di notte. Che cos’è un lupo mannaro? Chiede il piccolo Ulf al fratello Janne. I lupi mannari morsicano? Janne non si lascia sfuggire l’occasione di fare uno scherzo al fratellino, e così travestito, quella notte con la luna piena si aggira per casa e lo morde su un braccio. Ulf è convintissimo che a causa di quel morso diventerà un lupo mannaro. Se gli venisse voglia di mangiare la sua famiglia?

Meglio non correre rischi. Così decide di andarsene da solo lontano..fino alla stazione della metro dove ululare un pò in santa pace. E poi se Un lupo ha fame c’è sempre il chiosco dove farsi un paio di hot dog con molto ketchup. La domanda sorge spontanea, ma uno resta un lupo mannaro per tutta la vita? Sembra di no, come suggerisce Anna-Lisa l’infermiera dello studio dentistico del papà.

Se mangia i cracker con le sardine gli passa. Che fortuna! Propio il piatto preferito di Ulf che riconquista la sua condizione umana!!!! 

Esilarante. Dopo IL BAMBINO DEI BACI. Un’altra avventura di Ulf, Janne e la banda dei loro amici che con avventure piene di humor ci lascia intravedere la freschezza e la genialità di Ulf Stark, quello grande..